Templi e santuari, treni ad alta velocità, ciliegi fioriti, cultura pop, il Monte Fuji, i grattacieli di Tokyo, la vertigine di Osaka, l’isola sacra di Miyajima. Una cultura millenaria di fronte alla sfida della Modernità più avveniristica.

Si fa presto a dire Giappone, ma dietro gli stereotipi si nasconde un caleidoscopio di culture, paesaggi, religioni, riti e usanze. Il Monte Fuji innevato e i giardini dei ciliegi parlano di una tradizione ancora vivissima, che il viaggiatore coglie a ogni passo nei complessi rituali delle relazioni e dei convenevoli tra le persone, ma anche negli articoli per la calligrafia o per la cerimonia del tè. Ma proprio a Kyoto, la capitale culturale, la cattedrale futurista in vetro e acciaio della stazione sembra ricordarci che non ci sono solo templi shintoisti e buddhisti.

Non perdetevi i saloni di pachinko, un’indiavolata invenzione nipponica metà slot machine, metà flipper, dove domina un frastuono infernale. Il regista tedesco Wim Wenders ne ha parlato nel suo film Tokyo Ga. Ma le oasi di pace attendono dietro l’angolo e basta un giardino fiorito, un bosco di bambù, un monastero nascosto su un’isola, una passeggiata sulla via Nakasendo per scoprire che il Giappone rurale continua a esistere come una volta per chi abbia voglia di scoprirlo.

Il Giappone dista 10.000 chilometri
indicativamente 12 ore di volo

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12

Ore di volo

Tokyo

Kyoto

Il cuore della tradizione

È l’altra anima del Giappone: 17 siti Unesco, 1000 templi buddhisti, 400 santuari shintoisti. Se Tokyo è un rutilante monumento alla Modernità più vorticosa, a Kyoto batte il cuore della tradizione.
Per capirlo basta fare due passi tra gli edifici in legno dei suoi vicoli silenziosi, addentrarsi nei giardini degli splendidi templi, Kinkakuji, Ryoanji, Kiyomizudera e Ginkakuji, o concedersi una passeggiata nella foresta di bambù di Arashiyama. Un memorabile fine giornata è riservato dai diecimila Torii rossi del tempio shintoista Fushimi Inairi sul monte Inari.

Kyoto

Tokyo

La metropoli infinita, un dedalo di grattacieli e di vicoli, le strade che le insegne al neon trasformano in canyon luminosi, un caotico agglomerato in cui si contendono lo spazio 30 milioni di persone.
Ma anche il caos quaggiù sembra ordinato. 
Tokyo e una città senza confronti al mondo.
Dovete scoprirla con pazienza, scovando a Dōgenzaka i Love hotel per coppie, bizzarri, stravaganti e un po’ Kitsch; sperimentando per una notte uno dei folli capsule hotel dove non si deve soffrire di claustrofobia; o magari andando a cercare nel quartiere Asakusa un omikuji, un biglietto contenente una predizione divina, presso il tempio buddhista di Sensō-ji, il più antico e il più importante di una città che non smette mai di sorprendere.

Il Giappone lanciato nel futuro

Osaka

Una distesa di cemento con luci psichedeliche e una vita frenetica. È qui che pulsa il cuore della produttività giapponese. Arrivateci con lo Shinkansen, il «treno proiettile», che è uno degli emblemi del Giappone da fantascienza. E salite sull’Abeno Harukas, il grattacielo più alto del Paese: è un buon posto per farsi un’idea del Giappone lanciato nel futuro.
E non mancate una visita al Museo del Ramen istantaneo, perché questa città di quasi tre milioni di abitanti, culla del Bunraku, il teatro tradizionale dei burattini, è considerata anche la capitale della buona tavola nipponica.

L'isola di Miyajima

Vicino a Hiroshima, una città che nella tragica memoria della prima bomba atomica e divenuta un simbolo di pace e di speranza, c’è l’isola di Miyajima. Non potete dire di avere visto il Giappone, se non passate un po’ di tempo tra il Torii del santuario di Itsukushima.
È immerso nel mare, perché il suolo dell’isola è sacro. Gli enormi pilastri di legno di canfora sono sostituiti ogni cento anni. In autunno gli aceri si tingono di rosso. Alla sera i cervi pascolano tranquilli tra i prati dell’isola sacra. Non disturbateli: sono i messaggeri degli dei.

Il carattere effimero della bellezza

La fioritura dei ciliegi

Si chiamano sakura e sono i boccioli rosa dei ciliegi, divenuti la più celebre icona del Paese. La fioritura in Giappone è un evento. Dura solo due settimane e per ammirarla accorre gente da tutto il mondo. Ogni anno la Japan Meteorologica Corporation stima le date con precisione, avvalendosi di un migliaio di punti di osservazione.
Il sakura, che sboccia in modo appariscente, ma dura solo pochi giorni, è il simbolo del carattere effimero della bellezza. Anche i samurai, gli antichi guerrieri, venivano accostati a questi fiori. Erano una manifestazione della potenza indomabile della vita, ma dovevano anche essere pronti a spegnersi in ogni momento.

Kawagoe

Alcuni la celebrano per le patate dolci e per la loro bizzarra filiera alimentare, ma Kawagoe, a pochi chilometri da Tokyo, è soprattutto l’atmosfera della città-castello del periodo Edo. Impossibile mancare, dello stesso periodo, i numerosi magazzini costruiti nello stile kurazukuri, un tuffo nel passato della storia di questo paese divenuto simbolo della Modernità più aggressiva.
Eppure qui, dall’alto di una torre di tre piani, quattro volte al giorno batte i suoi rintocchi la Campana del tempo. Lo fa da 350 anni e il suo metronomo non smette di scandire le ore della città.

Cucina giapponese

A Tokyo la zona di Tsukiji vi attende per un sushi che non immaginate. A Omoide Yokocho è d’obbligo una cena. E per il saké c’è solo l’imbarazzo dei mille bar di Golde Gai. Ma anche a Kyoto il mercato di Nishiki è un buon posto per pranzare, mentre a sera dai ristoranti di Pontocho la vista sul fiume Kamo è impareggiabile. Poco lontano attende Gion, il quartiere delle geishe. Una serata a Osaka, tra Namba, Dotobnbori e Kitashinchi è un’avventura gastronomica. È un rumoroso, allucinante tempio del cibo e del divertimento. Ma se preferite qualcosa di più tranquillo scegliete un ristorante di Miyajima: le ostriche preparate alla brace non si scordano facilmente.

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