IN VIAGGIO IN GIAPPONE
Un disco rosso su sfondo bianco: i simboli della bandiera giapponese ci raccontano di un Paese isolato nel mare, insulare, situato in estremo Oriente, là dove il sole sorge prima che altrove nel mondo. Il Giappone è infatti un arcipelago di oltre 6000 isole che si protende nell’Oceano Pacifico di fronte alle coste di Cina, Russia, Corea del Nord e Corea del Sud; formatosi milioni di anni fa per il movimento delle sottostanti placche oceaniche, presenta un territorio grande più o meno come quello della Germania, ma prevalentemente montuoso di origine vulcanica, oggi abitato da quasi 130 milioni di persone concentrate soprattutto nei centri urbani di Tokyo, Yokohama e Osaka.
Viaggiare in Giappone
Intraprendere un viaggio in Giappone è un’esperienza unica attraverso le contraddizioni, le peculiarità e le dicotomie di una nazione che non ha eguali nel mondo dal punto di vista sociale, storico, culturale ed economico. Il “paese del sol levante” mantiene una monarchia parlamentare con a capo un imperatore ereditario che ne fa a tutti gli effetti l’ultimo impero esistente al mondo; un impero che mantiene simboli e ritualità arcaiche, ma che è anche la prima potenza economica e commerciale dell’Asia e tra le primissime a livello mondiale.
E’ il decimo paese più popoloso della terra e, sul suo territorio insulare (che si estende tra le latitudini 24° e 46° N e tra le longitudini 122° e 146° E, cioè in una fascia geografica ampia e climaticamente/paesaggisticamente molto variegata), alterna centri urbani all’avanguardia densamente abitati a zone montuose e ad isole praticamente disabitate. Viaggiare in Giappone significa scoprire un patrimonio culturale frutto di due secoli di totale isolamento e di un successivo secolo di aggressiva espansione.
Viaggiare in Giappone consente quindi di entrare in contatto con persone legate a valori etici e comportamentali molto radicati nella tradizione, che quasi declinano in un senso di superiorità nei confronti degli stranieri, ma anche con persone, spesso più giovani, che guardano con curiosità e ammirazione le mode e le tendenze straniere nei campi dell’arte, dell’abbigliamento, della musica, dello sport e del cibo.
Modernità...
Il Giappone nel 1603 entrò in una fase storica di totale isolamento, chiudendo le porte ai contatti con gli stranieri e ripiegando su modelli sociali confuciani e feudali; nel 1854 gli Stati Uniti forzarono l’apertura del Giappone all’Occidente, sotto minaccia militare, ed il Paese non solo adottò svariate istituzioni politiche, sociali e militari desunte da modelli europei, ma intraprese anche una rapida fase di trasformazione in potenza mondiale economica e bellica.
L’espansionismo nipponico e la sua militarizzazione ebbero conseguenze importanti nel 1900 con il susseguirsi delle guerre sino-giapponesi e delle due guerre mondiali, concluse brutalmente nel 1945 con il bombardamento atomico degli USA su Hiroshima e Nagasaki. Questi 3 secoli e mezzo densi di eventi estremi e opposti tra loro sono all’origine del Giappone odierno e delle sue apparenti contraddizioni, che lo rendono tanto affascinante ed interessante agli occhi del viaggiatore occidentale.
Tokyo è uno spaccato di questa “armonica” contrapposizione tra modernità e tradizione: la capitale nipponica si presenta come un concentrato urbano di alta tecnologia, con i suoi grattacieli, i suoi ritmi di vita e lavoro frenetici, con l’applicazione dell’elettronica e dell’ingegneria robotica a ogni campo della vita quotidiana (pure ai gabinetti!), con i treni “proiettile” che trasportano a velocità pazzesca migliaia di cittadini dalle viscere della capitale a tutto il resto del Paese e viceversa. Questa è la città dell’inemuri, il sonnellino che i tokyoti si concedono nei posti più inusuali e che, anziché riprovazione, suscita ammirazione in quanto segno di dedizione estrema al lavoro; questa è la città dei manga e dei cosplay, rappresentazioni di fantasia che forniscono ai giovani una via di fuga mentale ai rigidi modelli sociali degli adulti, gli uni tramite fumetti (ga=disegno, pittura) nati senza uno scopo preciso (man=ozio), gli altri tramite la pratica di indossare costumi (cos=dall’inglese “costume”) per interpretare (play=dall’inglese “gioco, interpretazione”) un personaggio derivante dal mondo fantasioso dei fumetti, dei cartoni animati, dei videogiochi, della musica, della televisione.
Questa è la città dove in un solo quartiere, Akihabara, si trova un’incredibile concentrazione di modernissimi cyber-cafè a fianco di negozi che vendono unicamente apparecchi elettronici, computer, software, videogiochi, costumi, anime, manga e articoli per adulti.
...E tradizione
Ma Tokyo è anche la città che ospita il quartiere di Ueno, un angolo di tradizione cristallizzato nei suoi musei e nei suoi giardini di ciliegi: qui sorge il Tokyo National Museum che conserva un’infinita collezione di testimonianze storiche nipponiche dagli albori della nazione fino al XX secolo.
Tokyo è la città sede dell’antico potere imperiale, simbolo di unità e di continuità col passato: il palazzo imperiale svetta nel quartiere centrale di Chiyoda con la sua architettura tradizionale che contrasta con le forme moderne e plastiche dei vicini grattacieli; la residenza dell’imperatore è circondata da un parco con giardini, alberi, laghetti e ponticelli quasi indifferenti alla caotica vita urbana che freme al suo esterno e nella vicina stazione ferroviaria.
Tokyo è punteggiata di piccoli templi confuciani e santuari nascosti, piccole oasi di pace e tranquillità dove gli abitanti coltivano il proprio lato spirituale in contrasto con la frenesia della vita moderna votata al lavoro e al progresso economico: qui si celebra ancora l’ancestrale rito del tè, una cerimonia antica di secoli durante la quale i giapponesi vestiti con il tradizionale kimono preparano e sorseggiano la bevanda seguendo metodi rimasti invariati dal XII secolo.
La vita nella capitale Tokyo non è che un assaggio di una realtà sociale che si estende, in proporzioni diverse, a tutto il resto del Paese: la dicotomia tra modernità e tradizione si rivela per esempio nel contrasto tra i centri urbani ed industriali giapponesi e le località di montagna, rurali o costiere: i primi si presentano densi di industrie e aziende all’avanguardia nei campi della robotica, delle microtecnologie, dell’ingegneria sismica ed aerospaziale, dell’ottica, della ricerca biomedica ed automobilistica, dell’elettronica, della chimica, e delle energie (anche nucleari); le seconde sono demograficamente meno sfruttate, si legano ad attività economiche più tradizionali come il turismo e la pesca o l’agricoltura, sono costellate di castelli, residenze e case di bambù e carta tipiche del passato, vi si trovano giardini curati in stile appunto giapponese con le piante simbolo del Paese, i celebri bonsai.
La natura vulcanica del territorio giapponese ha dato origine a vette montuose molto elevate, come il monte Fuji (3.776 msl), dove si possono svolgere attività sportive, trekking ed escursioni, oltre a bagni termali di acque calde, nei cosiddetti onsen, dove rilassarsi e godere del contesto naturale piacevole in cui sono solitamente ubicati.
Informazioni utili per viaggiare in Giappone
Il periodo migliore per partire
L’ampia estensione geografica del Giappone comporta una varietà di climi e paesaggi che rende complicato individuare un “periodo migliore” univoco per intraprendere il viaggio: quando a Hokkaido fa freddo, nelle isole Okinawa può esserci un bel caldo tropicale.
In generale, la primavera locale (da marzo a maggio) è il momento più celebrato per via dei ciliegi in fiore e delle temperature miti con cielo limpido. L’autunno (da settembre a novembre) è un periodo altrettanto apprezzato per i colori impareggiabili della natura e per le temperature gradevoli.
Enti turistici in Giappone
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• Ente Turismo Giappone
• Visit Japan
• Viaggiare Sicuri