Patagonia e Terra del Fuoco
Un luogo senza spazio e tempo, una terra estrema che incanta
Una meta che sembra studiata apposta per invitare alla riflessione.
La nostra mente, davanti alla bellezza sconcertante delle montagne, dei ghiacciai, delle estensioni immense spazzate dal vento, non potrà fare a meno di lasciarsi andare liberamente a pensieri che il ritmo di vita abituale non ci permette più.
Tutto è fuori scala nella terra dei grandi ghiacciai e delle guglie di granito: ti fanno sentire piccolo, ma nello stesso tempo ciò che è dentro di te sembra farsi spazio, divenire tutt'uno con questa terra potente e incontaminata.
La pampa è una distesa sconfinata: si viaggia, si viaggia e pare di non muoversi mai. In cielo veleggiano i condor, sulle rive del mare si affollano pinguini di Magellano, elefanti e leoni marini, davanti alla penisola di Valdes scivolano le balene sventolando i triangoli delle loro code in immersione.
Il ghiacciaio Perito Moreno è un tavoliere increspato e azzurro, un relitto dei ghiacciai del Quaternario che galleggia sulle acque ventose del Lago Argentino.
La Fin del Mundo per la geografia, ma l'inizio di una nuova, meravigliosa vita tutta da scoprire per il viaggiatore incantato.
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SULLE ORME DI DARWIN NEL CANALE DI BEAGLE
Leoni marini, cormorani imperiali, pinguini di Magellano ti accompagnano durante questa navigazione.
La pelle dei leoni marini risplende al sole in un tramonto che sembra abbracciare le montagne imperiose che circondano le acque.
È conosciuto come Padre Patagonia, grazie alle sue esplorazioni e alla sua vocazione, che lo hanno portato ad essere testimone di quanto accadeva in questa terra al confine del mondo, per la quale nutriva una genuina passione.
Parliamo di Alberto Maria De Agostini, piemontese d'origine, ma sudamericano d'adozione, padre salesiano e fratello di Giovanni (fondatore dell'Istituto Geografico novarese).
Al fuoco al fuoco!!
Magellano nel 1500 attraversa la Patagonia lungo uno stretto che lui stesso battezza "Stretto di Tutti i Santi", poi rinominato "Stretto di Magellano", senza dover passare per le acque agitate di Capo Horn.
È proprio durante questa "stretta" navigazione che scorgono una moltitudine di fuochi che brillano nelle terre circostanti: si trattava dei falò che le popolazioni locali accendevano per scaldarsi.
Ecco perché ancora oggi questa zona remota ai confini del Mondo si chiama "Terra del Fuoco".
Non si vive di soli parchi e ghiacciai, ma anche di cordero al palo (asado).
È questo piatto tipico a base di agnello il vero ambasciatore gastronomico della regione: cottura lenta e una ricetta antica per una prelibatezza che incanta il palato.
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