Gli appassionati di archeologia affermano che la visita al sito di Persepoli valga da sola un viaggio in Iran.
Forse è un’affermazione un po’ esagerata, considerando la ricchezza e la varietà di emozioni che tutte le località del Paese sanno offrire non solo in termini storico-culturali, ma anche di paesaggi, di architettura, di umanità.
Ma certamente Persepoli, situata ad una cinquantina di chilometri a nord dell’odierna Shiraz, rappresenta il momento culminante di un’esperienza di viaggio nei luoghi dell’antica Persia, grazie alla grandiosità e al buono stato di conservazione del sito archeologico voluto dal re Dario I, detto “il Grande”, erede dal 520 a.C. del vasto impero fondato e ampliato dal predecessore Ciro II.
Persepoli incarna nelle sue linee architettoniche i principi fondamentali del nuovo governo di Dario: efficiente organizzazione dell’amministrazione, dei commerci e dei collegamenti in tutto l’impero, basata sull’uguaglianza di tutti i popoli ed il rispetto di tutte le differenze culturali. E proprio l’apporto di artisti e architetti provenienti da ogni angolo della Persia contribuì a rendere unica la cittadella, una grande piattaforma in pietra addossata ad una collina, ricoperta di palazzi, colonne, spazi per le cerimonie, edifici residenziali e amministrativi, ciascuno con il proprio stile e decorato con raffinatissimi rilievi.
Persepoli celebra in ogni sua pietra il potere e la grandezza del suo fondatore Dario, il “Re dei Re”.
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