Estensione Mondulkiri e Ratanakiri

Prima colazione in Hotel.
Giornata di trasferimento nella provincia di Mondulkiri (circa 370 km) e precisamente verso il suo capoluogo Sen Monorom. Man mano che il percorso si allontana dalla capitale, la presenza della mano umana sul paesaggio scompare gradualmente lasciando spazio a foreste tropicali ancora incontaminate. Su un territorio di circa 14,000 kmq vive una popolazione di circa 90000 persone e questo dato rende Mondulkiri la regione meno densamente abitata di tutta la Cambogia.
La scarsità di servizi turistici e qualche disagio logistico viene ampiamente compensato dall’opportunità di vivere qualche giorno in una delle ultime zone incontaminate del Sud Est Asiatico, immersi in una natura primordiale, a contatto con tribù autoctone e senza il sovraffollamento turistico che spesso svilisce altre destinazioni.
Nella giungla di Mondulkiri vivono inoltre innumerevoli animali selvatici, tra cui esemplari di tigri, orsi, elefanti, cervi, pantere e bufali.
Arrivo a Sen Monorom, villaggio di poco meno di 8000 abitanti situato a circa 900 metri sul livello del mare, il più piccolo capoluogo di provincia del Paese: una decina di comunità etniche qui rappresenta l’80% della popolazione mentre il restante 20% è composto in prevalenza da Khmer, facendo sì che questi ultimi siano in minoranza rispetto al resto della Cambogia.
Sistemazione in semplice Hotel.
Cena in Hotel e pernottamento.

Prima colazione in Hotel.
Mattinata dedicata alla visita dell’Elephant Valley Project, il più grande santuario degli elefanti in cattività del Sud Est Asiatico, situato in 1.500 ettari di foresta vergine, tra fiumi, praterie e canneti di bambù. Qui ogni elefante dispone di maggiore spazio rispetto a qualsiasi altro rifugio per elefanti, consentendo loro di vagare liberamente nel loro habitat naturale. Con il sostegno fondamentale degli indigeni di etnia Phnong, il progetto salva e cura gli elefanti domestici che hanno subito malattie o lesioni. L'esperienza prevede un'escursione nella foresta per incontrare gli elefanti e camminare accanto a loro nel loro habitat naturale della giungla, imparando a conoscerli e comprendendo come interagiscono tra di loro e con la gente del posto.
Importante: la visita viene effettuata in gruppetti di una decina di persone, non è privata. Si raccomanda di portare: protezione solare, cappello, repellente per zanzare, giacca impermeabile, pantaloni lunghi, t-shirt, calzature robuste e anti-scivolo.
Pranzo in corso di escursione.
Nel pomeriggio, trasferimento alla splendida cascata di Bousra e tempo a disposizione per una nuotata rinfrescante nelle sue acque.
Questa cascata a triplo salto ha un livello superiore di 12 metri, uno intermedio di 4 metri e uno spettacolare livello inferiore con un fragoroso salto di ben 20 metri. Si trova in un gradevole eco-park in cui è possibile passeggiare.
Rientro poi in Hotel a Sen Monorom (circa 40 km), con sosta lungo il percorso presso un villaggio di etnia Phnong per vedere con i propri occhi le consuetudini di vita ancestrali delle popolazioni locali. Seppure gli abiti tradizionali vengano sfoggiati solo in occasioni speciali, non sarà difficile comprendere l’unicità di usi e costumi della gente di montagna che, per esempio, pratica tuttora la primitiva tecnica di coltura a “debbio”.
Cena in Hotel e pernottamento.

Prima colazione in Hotel.
Partenza via strada in direzione della provincia di Ratanakiri con arrivo dopo circa 200 km a Banlung, il suo capoluogo, una cittadina di circa 20.000 abitanti molti dei quali impiegati nelle attività di lavorazione del legname e degli alberi della gomma.
Ratanakiri significa “monti delle gemme” ed il suo tesoro più prezioso è sicuramente rappresentato dall’incredibile patrimonio naturale ed etnico-linguistico che vi è racchiuso: le vaste piantagioni di alberi da gomma che circondano Banlung lasciano rapidamente spazio a dense foreste popolate da rari esemplari di tigri, elefanti selvatici, rinoceronti, leopardi e anche di “kouprey”, una specie di mucca autoctona dalle imponenti corna. La giungla, punteggiata di cascate e laghi di origine vulcanica, presenta un terreno dal caratteristico colore rossiccio che deriva dalla presenza di laterite, materiale ricco di ferro e alluminio e anche, in taluni punti, di pietre preziose come zirconi e granati.
Le comunità etniche locali, suddivise in ben 12 gruppi con lingue e tradizioni differenti, discendono dai primissimi insediamenti autoctoni di popolazioni austro-malaisiane che abitavano le terre indocinesi prima che Viet, Khmer e Lao occupassero il fertile corso del Mekong e le ricacciassero nelle aree montagnose più impervie e aspre: da qui deriva il loro appellativo di Phnong, cioè “montanari”, “gente di montagna”, con accezione di “selvaggi” o “incivili”.
In realtà è molto interessante andare a scoprire lungo i fiumi i villaggi di queste popolazioni, per comprenderne le abitudini di vita, i rituali anche cruenti come il sacrificio dei bufali o unici come la commemorazione dei defunti erigendo monumenti a loro effige e somiglianza, le tecniche agricole legate alle antiche pratiche di incendio e disboscamento, le strategie di caccia con archi e balestre prodotti artigianalmente…
Arrivo a Banlung e sistemazione in semplice Hotel.
Tempo per riposo e prima esplorazione di Banlung, dove sorge un impianto che effettua la lavorazione della gomma e dei suoi dintorni.
Cena in Hotel e pernottamento.

Prima colazione in Hotel.
Giornata di esplorazione della regione di Ratanakiri e del suo ricco patrimonio di bellezze naturali e di varietà etniche: la zona è così remota che durante gli anni Sessanta ha rappresentato la base dei famigerati Khmer Rossi, dove Pol Pot trascorreva gran parte del suo tempo.
Partenza via strada da Banlung in direzione del distretto di Vaun Sai, per circa 40 km. Poi imbarco su imbarcazione locale e inizio della navigazione fluviale lungo il Ton Le San fino ai villaggi nascosti dell’etnia Kreung, famosi per i loro cimiteri tradizionali completi di effigi scolpite e rituali di sepoltura unici. Le piccole capanne su palafitte che le famiglie costruiscono per le ragazze adolescenti della comunità forniscono un'idea delle affascinanti pratiche locali di corteggiamento.
Nella zona si possono trovare anche comunità laotiane e cinesi insieme a molte tribù minoritarie, che rendono la regione letteralmente un crogiolo di culture e tradizioni differenti.
Tra le bellezze naturalistiche, merita una sosta il lago di Boeng Yeak Loam, di origine vulcanica, esattamente tondo e con una profondità di 50 metri circa: volendo è possibile fare un tuffo nelle sue acque cristalline.
Rientro a Banlung, cena in Hotel e pernottamento.

Prima colazione in Hotel.
Partenza via strada in direzione del fiume Mekong e poi parallelamente al grande corso d’acqua per un totale di circa 250 km fino a raggiungere Kratie, capoluogo dell’omonima provincia.
Kratie al tempo delle colonie rappresentava uno snodo commerciale fondamentale verso il nord della Cambogia ed il Laos, grazie alla sua posizione strategica lungo il Mekong: l’attuale atmosfera “decadente” ed il suo fascino un po’ desueto non nascondono, ma anzi valorizzano le testimonianze degli antichi fasti, riscontrabili nelle residenze in stile coloniale dei signori della gomma che si alternano a quelle tradizionali in stile khmer, nei viali alberati lungo il fiume, nei mercati e negli empori traboccanti di merci.
Sistemazione in semplice, ma suggestivo Hotel su un’isola in mezzo al Mekong e resto della giornata a disposizione per relax, passeggiate, giri in bicicletta o escursioni in canoa (noleggio a pagamento in loco).
Koh del Trong bat Cheunchien, cioè letteralmente “l’isola dove il re ha perso il suo anello”, rappresenta uno spaccato di Cambogia rurale, quella lontana dalla frenesia cittadina, abitata da contadini e pescatori sempre sorridenti, percorsa solo da biciclette e carretti, non da auto.
Dopo aver assistito ad un bel tramonto sul fiume Mekong, cena in Hotel e pernottamento.

Prima colazione in Hotel.
Ad una quindicina di chilometri dal centro abitato di Kratie si trova inoltre un habitat fluviale particolarmente gradito dai sempre più rari delfini di acqua dolce: conosciuti anche come “delfini dell’Irrawaddy”, dal nome del fiume birmano in cui furono avvistati per la prima volta in epoca moderna, questi docili mammiferi acquatici vivono in meno di un centinaio di esemplari nel Mekong tra il Laos meridionale e questo tratto fluviale in Cambogia. Con un po’ di fortuna sarà possibile ammirare le loro evoluzioni a pelo d’acqua, scorgendone l’inconfondibile forma tozza del muso rispetto a quella più affusolata dei loro cugini di mare, particolarmente adatto alla caccia di pesci, lumache e piccoli crostacei sul fondo del fiume. Capaci di nuotare ad oltre 40 km orari, i delfini fluviali si immergono fino ad oltre 30 metri di profondità e risalgono in superficie per respirare anche dopo 10 minuti di apnea.
Al termine dell’escursione in barca, partenza via strada (circa 260 km) in direzione della capitale.
Arrivo a Phnom Penh nel tardo pomeriggio e sistemazione in Hotel.
Cena in Hotel e pernottamento.

Prima colazione in Hotel.
Proseguimento del viaggio come da programma principale (giorno 9).